In sostanza cosa fa un intellettuale? Diciamo che mischia i codici, parla una pluralità di linguaggi, contamina esperienze diverse. Jean-Paul Sartre diceva che l'intellettuale “si occupa di ciò che non lo riguarda”. Quindi un eterno dilettante? Forse, ma con l'intenzione picaresca e corsara di mettere in discussione le realtà assodate e date per scontate da tutti. Un personaggio scomodo per natura, ma senza di lui lo spettro del conformismo e del “pensiero anchilosato” rischierebbe di stringerci fino a soffocarci. Nessuna ambizione di rivelare formule inconsuete o inedite, ma il tentativo di interrogarsi su una figura che sembra sempre più necessaria in queste epoche di populismi e strapotere dei mezzi di comunicazione a portata di cittadino. Anche la scelta del Vigamus, Museo del videogioco, non è casuale: crollate le ideologie, l'intellettuale si trova a navigare nei gangli della società di massa, dove il consumo ludico e le nuove tecnologie informatiche sono diventate lo scenario e la piattaforma principale dove il neo-cittadino forma la sua individualità (o la perde) e viene in contatto con la virtualità delle strutture sociali intorno a lui.

Ne parliamo con:

Erika Eramo
Pier Luigi Manieri
Valentina Pelliccia
Gabriele Scalessa
Flavio Silvestrini

Con Sergio Panajia, Alessandro D'Agostini


Modera
Gianfranco Tomei